Quanto è lungo e tortuoso il percorso per una crescita personale e professionale?

Mi piace immaginarlo come un “viaggio”, durante il quale possiamo incontrare persone belle e brutte, ostacoli e discese, tempeste e cieli soleggiati, ingorghi e facilitazioni……….
Non importa quanto lungo esso sia, l’importante è che durante il viaggio siamo in grado di apprendere, di sperimentare e di cogliere la bellezza delle cose. E forse non è neppure importante sapere quale sia la meta, l’importante è andare, mettersi alla prova. In realtà credo che l’importanza del viaggio sta nel viaggio stesso, nel nostro non rimanere statici ma essere comunque attivi.
Chi dice che il viaggio è solo fisico? Il viaggio può anche essere nelle profondità della propria mente o, perché no, nel tempo. No, non si tratta di inventare una macchina del tempo, si parla di conoscere quello che di grande, il passato ci ha lasciato in eredità e di immaginare un futuro ancora migliore.

Allora partiamo o ri-partiamo leggeri quando viaggiamo, portiamo con noi lo stretto necessario, le cose veramente importanti. Come faremo ad arricchire il bagaglio delle nostre esperienze se già partiamo pieni di convinzioni e aspettative? Dobbiamo essere pronti a farci “travolgere” Imparare anche a seguire il vento quando ci agevola nel percorso. Scegliere territori incogniti quando vogliamo aprire nuove strade.

Le nostre aspettative sono solo delle illusioni che ci Impediscono di godere dei doni che la vita regala ogni giorno, perché ci proiettano costantemente verso il futuro, che esiste solo nella mente... Più spesso di quanto crediamo la vita ci dona quello di cui abbiamo bisogno.
Ma provate a chiedere a chiunque come vanno le cose e non ci metterà molto a trovare un motivo di scontento:
vorrebbe un lavoro migliore
un partner più presente
figli più maturi...