Molte volte non è difficile capire quale sia la decisione giusta, ma intraprendere il percorso faticoso che essa comporta.
Ad esempio:
- Terminare una storia d'amore oramai esaurita
- Cambiare il lavoro che si fa da sempre ma che ci sta logorando
- Prendere le distanze da un parente o amico che ci appesantisce con le sue angosce o problemi.
In casi come questi la decisione giusta da prendere è chiara, ma il problema è metterla in pratica.
È qui che scatta il conflitto interiore, intrappolandoci, apparentemente, in una zona di confort (di non azione). Un conflitto che in realtà genera paure interiori che esercitano continue pressioni e portano la persona a convincersi:
- che l'obiettivo è impossibile da raggiungere
- che è troppo doloroso, per sé e per chi gli sta intorno
- che non è il momento giusto e quindi meglio aspettare
- che conviene scendere a compromessi per il bene di tutti
Per cui tendiamo a rimanere nella nostra zona di confort, imprigionando i nostri istinti, il nostro "io", convinti di tenere a bada i nostri demoni (pensieri, emozioni, impulsi, immagini).
Ma se non li conosciamo, accettiamo e affrontiamo, questi demoni continueranno a comparire e a tormentarci ogni volta che proveremo ad orientare la nostra vita in una direzione per noi importante.
Ora proviamo a chiederci:
- cosa farei di diverso se le emozioni e i pensieri dolorosi non fossero più un ostacolo?
- quali progetti o attività comincerei o continuerei, se il mio tempo e le mie energie non fossero consumate dalle emozioni disturbanti?
- che cosa farei se la paura non fosse più un problema?
- che cosa oserei fare se il pensiero di fallire non mi scoraggiasse?
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